Comunicazioni

Programma SIP 2015-2018

Premessa
“Non c’è salute senza salute mentale, così come non c’è salute mentale senza salute fisica”. Questo l’assunto che nel documento è svolto e articolato in una serie di punti che toccano l’attualità viva: dalla crisi economica con la conseguente trasformazione dei sistemi, al problema dei pazienti autori di reato e della legislazione in materia; dai DSM che devono rinnovarsi in una logica di integrazione, alla necessità di proporre una progettualità reale alle politiche nazionali e regionali. Il positivo contributo culturale e sociale che la SIP oggi può portare al paese si collega con la sua natura di società scientifica che accoglie la sfida del tempo e sa quindi cambiare, restando fedele alla passione per la clinica, la formazione e la ricerca nel campo della psichiatria, che se da un lato si spalanca alle neuroscienze, dall’altro si radica nello studio della psicopatologia e nello sviluppo della relazione di cura con le persone.’ IlProgramma della Società Italiana di Psichiatria per gli anni 2012-2015 partiva da questa introduzione e proseguiva così: ‘secondo una stima del 2010, circa il 38% della popolazione europea soffre nel corso della vita di un qualche disturbo psichico. Le previsioni dell’ OMS per quanto riguarda la disabilità ed il suicidio indicano inoltre con forza come nel 2020 i disturbi psichiatrici maggiori avranno un ruolo causale di prima linea anche per quanto riguarda questi due importantissimi ambiti. Considerazioni qualitative e quantitative rendono dunque conto del fatto che i disturbi mentali costituiranno una delle sfide più ardue da affrontare nel 21° secolo. Ciò appare ancor più valido oggi, sotto la scure della crisi economica e della conseguente riduzione di risorse e di servizi.

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