CONGRESSO RICERCA E INNOVAZIONE

bormioCONGRESSO RICERCA E INNOVAZIONE: DALLE NEUROSCIENZE QUALI RIFLESSI SULLA PRATICA CLINICA?
Bormio, 7/10 aprile 2016

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Caso, necessità, possibilità.

Il venire al mondo di ogni nuovo nato genera una rete quasi indeterminata di eventualità, e per il nuovo arrivato, e per il mondo in cui arriva.
Di queste, alcune semplicemente sono destinate a non realizzarsi mai, altre sono certe: ma la maggior parte sono condizionate da legami causali, la cui forza necessitante è assai diversa.
Il corredo genetico del neonato è necessitato dalla struttura di quello dei suoi genitori, ma la combinazione unica ed irripetibile che lo caratterizza è anche dettata dal caso; e poi, è possibile che, nell’incontro con il mondo, di questo corredo parte si esprima e parte rimanga silente, anche per sempre.
La scoperta dell’epigenetica, e la sua applicazione in psichiatria, hanno generato, tra i due estremi di Jacques Monod un terzo campo causale: tra l’anancastico dell’ossessione e lo stocastico dell’azzardo, il campo della possibilità, in cui si declina e si afferma la libertà della natura umana, nell’incontro con la libertà del mondo.
Non per la prima volta, una scoperta biologica, delle neuroscienze, non solo porta nuove possibilità di lettura dell’ordine categoriale del mondo, ma contribuisce a ridefinire la psichiatria per quel che di fatto è: una specialità della medicina, umanisticamente declinata e capace di dare valore al farmaco come oggetto sensibile e come mediatore della Cura..
Così, forse, tra le molte antinomie che ci caratterizzano (natura e cultura, beneficialità e autonomia, individuale e sociale, malato e sano…) almeno una si avvia a soluzione, grazie all’introduzione di un termine terzo, che ci aiuta a dipanare l’ordine noematico della interpretabilità, senza cadere nei freddi lacci della tassonomia.
Un po’ meno sospesi… e invitati a rammentare che – come sempre in medicina – oggetto della conoscenza non sono l’Io o il l’Altro, ma l’essere l’Uno di fronte all’Altro e l’Altro di fronte all’Uno.

Partendo dalla necessaria collocazione della psichiatria all’incrocio tra una pluralità di saperi, biologici ed umanistici, il Congresso, suddiviso in tre moduli articolati a loro volta in sessioni plenarie e workshop interattivi, esplora le diverse intersezioni tra dotazione biologica dell’individuo ed ambiente, tanto nella genesi della malattia mentale, quanto nella sua reintegrazione terapeutica.

Valorizzando il senso del disturbo psichiatrico come lesione che non tocca una funzione specifica, ma la capacità globale dell’individuo di essere persona nel mondo, il Congresso dedica ampio spazio anche agli aspetti giuridici, come forma della relazione regolata tra malato, curante e società, ed agli aspetti etici, come forma delle relazione che il malato intrattiene con se stesso, con i suoi affetti, e con i suoi curanti nell’ambito del suo progetto di vita.

 

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